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Italia, Corbo attacca: “Che c’entra Cassano? La Juve dei record ci ha consegnato questi giocatori…”

La migliore spiegazione è del presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Ci sta di perdere, ed è meglio perdere la seconda. Mai un mondiale in discesa per noi. Nel nostro Dna c’è la sofferenza». Sperando che non chieda aiuto a Ros e Scientifica di Bergamo, il Coni può davvero aiutare la Nazionale. Ma al ritorno in Italia. Con calma e con scelte impopolari, se necessarie. In queste ore anche l’ovvio vuole la sua parte, è vero, ma forse a Recife si eccede nella misura. La frase che gira è: «Dobbiamo guardare avanti». Se basta, fate pure. Ma il Coni può intervenire sulla Figc, quindi sulla Lega per accorciare e rendere più qualitativo il campionato? Non conviene a nessuno, faccendieri compresi, ridurre numero di squadre, quindi posti di lavoro e affarucci.

Un torneo a 20, con le più deboli che corrono e menano senza migliorare il livello tecnico e tattico: aiuta la Nazionale? Perché non creare più soste per riposo e stage collettivi? Ci si mette pure la Juve: insegue record velleitari in un torneo scadente e lungo, per offrire quindi uno sgrammaticato Chiellini, uno lento come Pirlo, svampito come Marchisio, impresentabile come Bonucci. La squadra leader che non dà assetto tattico né blocco: è qui il guasto. Si ripete con la Juve quello che accade con l’evaporato Barcellona in Spagna. Il girone è ancora superabile. Ma c’è una condizione: scegliere secondo logica e test fisici. Un centrocampo con De Rossi vertice basso, Pirlo e Thiago Motta è da ballo del mattone in discoteche. Non si sbaglia il primo cambio: Cassano accorcia sui mediani, non dà profondità. Con lui la palla tornava dietro, mica a Balotelli. Che c’entra Insigne senza Immobile? Doveva essere il primo cambio al posto di Marchisio, il secondo Cerci nella zona di Candreva, Balotelli al centro tra i due, in attesa di Immobile. Ma che c’entra Cassano? Già, il Dna della sofferenza. Non poteva mancare

Antonio Corbo per Repubblica

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