Cesare Prandelli guiderà dalla panchina, per la seconda volta ai Mondiali, l’Italia contro la Costa Rica
Alle 18 gli azzurri sfidano la Costa Rica. Il ct è la grande sicurezza di questa Nazionale controcorrente. Non sarà una passeggiata, ma Balotelli e compagni non vogliono sgonfiare l’entusiasmo di un Paese intero
Neppure i dubbi su Buffon e Barzagli ci scaldano: quasi a dire che Sirigu (molto poco probabile) e Bonucci (possibile) possono bastare se i titolari non dovessero farcela. Pirlo e De Rossi per tutti possono consentirsi il lusso di giocare con Thiago Motta (o Verratti), trattenendo il pallone tra i piedi come un tempo facevano Iniesta e Xavi. Marchisio e Candreva hanno fatto dimenticare per un attimo che al seguito c’è anche Immobile, nel suo piccolo capocannoniere del campionato. A Balotelli già chiedono del Pallone d’oro, tanto per dare l’idea di quanto veloce viaggi l’esagerazione. Ma anche l’entusiasmo per un’Italia che finalmente piace, esalta la fantasia, stimola i sogni. Le notti magiche sono tentazioni che il caldo dell’incombente estate favorisce.
Il terrore vero, qui in Brasile, lo abbiamo già vissuto; diciamo la verità: quel debutto contro l’Inghilterra ci spaventava, nonostante gli esperti – in testa Massimo Marianella – garantissero che la nazionale allestita da Hodgson fosse la più brutta mai schierata in un mondiale. Ma Rooney fa sempre più paura di Campbell e quell’ultima sfida contro l’Uruguay è tutt’altro che rassicurante. Non lo è ora che Tabarez s’è deciso a inserire l’implacabile Suarez al posto di Forlan e il diciannovenne Gimenez per rilevare il ruolo di Lugano. Non ci sta benissimo neppure che gli inglesi abbiano tolto il disturbo, seconda grande a chiudere il proprio mondiale senza aspettare il terzo atto.
Una ragione in più perché stasera a Recife vada a finire come tutti – Prandelli compreso – fortissimamente vorremmo.
Fonte: Sky