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Higuain: la vincenda si complica

Il caso. Comportamento strano? Nella notte in cui persino Leo Messi si libera dalla dorata schiavitù degli sponsor e si ferma a parlare, la fretta di Higuain appare sospetta. Un altro segnale arriverà più tardi, quando la notte italiana e la sera di Rio vedranno, a distanza di fuso, la luce del giorno. «Per me sarebbe un grande piacere giocare con Messi a Barcellona» . Boom. L’ha detto il centravanti del Napoli al portale brasiliano “Terra”, notizia poi ripresa dalla stampa spagnola. Certo, come ha precisato poi, «sono concentrato solo sul Mondiale. Mi fa piacere l’interessamento del Barcellona, a chiunque farebbe piacere, ma non è questo il momento per parlare del mio futuro, lo farò più avanti».

Tam tam. Si sa, la zona mista di uno stadio è il posto dove un sussurro diventa una sentenza, ma qualcosa di concreto – stavolta – pare esserci davvero. Tutti i segnali vanno verso una sola direzione. E così mentre il Napoli continua a smentire la trattativa, diventa inevitabile che il caso del Pipita si gonfi, con gli spagnoli che danno vicinissima la firma del n.9 che De Laurentiis comprò l’anno scorso dal Real per 40 milioni. Il quotidiano spagnolo Marca dà l’accordo per fatto, con Higuain che diventerebbe il primo rinforzo chiesto (e a questo punto ottenuto) da Luis Enrique. «Con Messi in nazionale ho dimostrato di poter fare bene» , diceva l’altra sera Higuain, ed è parso a tutti normale che le parole del ragazzo nascondessero (ma neanche tanto) da un lato la rivincita personale dopo l’esclusione del ct Sabella dalla formazione di partenza contro la Bosnia, e dall’altro – chissà – la segreta speranza di replicare anche al Nou Camp le giocate in coppia con La Pulce.
Dalla Spagna emerge anche un altro fatto: è stato lo stesso Messi a chiedere espressamente al Barcellona di giocare – l’anno prossimo – con una punta di ruolo al suo fianco. Non si scappa: o Higuain o Aguero, sono loro due i centravanti con cui Messi si trova a suo agio. E questo èm un altro segnale.

Sabella pentito. «Tenere fuori Higuain è stato un errore: me ne assumo la responsabilità». Un’autocritica in piena regola, quella del ct Sabella, contestato in patria per aver presentato al debutto mondiale un’Argentina imbottita di difensori e incapace di darsi un gioco. Solo dopo l’ingresso in campo di Higuain, la manovra dell’Albiceleste ha cominciato ad ingranare. Ne ha tratto beneficio anche Messi, che proprio ad Higuain ha chiesto (e ottenuto) la triangolazione in velocità che ha fatto da premessa al gol del 2-0. «Rimanere fuori non fa piacere a nessuno – ha detto El Pipita – ma sono contento di essere stato utile ed aver contribuito alla vittoria dell’Argentina» .

Il retroscena. In realtà nel “vestiario”, nello spogliatoio dell’Albiceleste, all’intervallo della partita con la Bosnia (con gli argentini forti dell’immeritato 1-0) c’è stata una sorta di piccola rivoluzione, un confronto faccia a faccia, una sorta di consultazione tra il ct Sabella e i capi carismatici della squadra. «Devi cambiare modulo e inserire Higuain e Gago» , è stato suggerito, diciamo così, al ct. Detto, fatto. Higuain è entrato in campo ed è stato decisivo. Facendo felice l’Argentina. E Messi, che lo aspetta in blaugrana. Il resto, la triangolazione di mercato tra il Brasile, Barcellona e Napoli, è una storia ancora tutta da scrivere.

Corriere dello Sport

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