BRASILE 2014 – Schuetzen altoatesini: Speriamo Italia venga eliminata presto
I cappelli piumati, meglio conosciuti come Schuetzen, che tanto sono ritratti dalle macchine fotografiche dai sin troppo curiosi turisti di tutta Italia quando ignari della situazione etnica si recano in Alto Adige, sperano che l’Italia venga al più presto eliminata dai Mondiali di calcio in Brasile. La polemica è di chiaro stampo etnico e fa riferimento ai monumenti costruiti in epoca fascista che, secondo la rivista ufficiale degli Schuetzen, la ‘Tiroler Schuetzenzeitung’, parla di simboli di “prevaricazione fascista ispirando ad un’ideologia di sopraffazione”. Il comandante degli Schuetzen della Bassa Atesina, la zona a sud di Bolzano, Jurgen Werth, nell’affermare che festeggiare una vittoria calcistica è lecito, dall’altra parte è convinto che “in nome della pacifica convivenza non resta che sperare che i risultati dell’Italia rispecchino quanto ottenuto ai Mondiali del 2010 in Sudafrica (venne eliminata al primo turno)”. Il capo dei cappelli piumati afferma che “festeggiare la vittoria dell’Italia si tratta di un potenziale politico pericoloso”. Il riferimento è ai caroselli che sostano in piazza Tribunale dove sulla facciata dei palazzi finanziari è presente il bassorilievo del Duce a cavallo e soprattutto ai piedi del sempre molto contestato Monumento della Vittoria. Werth spera che “la dea della vittoria non appoggerà la mano sui santuari fascisti e lascerà a terra i cavalli di Benito”. Parallela alle dichiarazioni degli Schuetzen arriva puntuale l’attacco di Eva Klotz, la ‘pasionaria’ della Suedtiroler Freiheit, il movimento popolare che chiede la separazione dell’Alto Adige dall’Italia. Questa volta la Klotz ha attaccato addirittura il ministro dello sport austriaco, Gerald Klug. Quest’ultimo è ‘colpevole’ di aver affermato: “Sono di origini altoatesine e quindi, Forza Azzurri”. Non l’avesse mai detto. Immediata la risposta della Suedtiroler Freiheit che in una lettera ha attaccato il ministro di Vienna affermando: “Il ministro dovrebbe ricordare che l’Alto Adige faceva parte dell’Austria e quindi le sue radici sono austriache e non italiane. Pare che non conosca la storia: doveva rispondere con più accortezza, chieda scusa”. Anche il neo governatore altoatesino Arno Kompatscher ha affermato di ‘tifare Italia’ ma, per il momento, nessuna scomunica.
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