MANGARATIBA Demetrio Albertini in linea con quanto dichiarato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Quel “non accontentiamoci” risuona come inno per il clan azzurro, a due giorni dall’esordio nel campionato del mondo. La coppa è l’obiettivo. «Ha ragione il presidente: vogliamo fare meglio dell’Europeo», parola del capo delegazione. Lì, all’Europeo, l’Italia è stata sconfitta in finale dalla Spagna. Ma il primo ostacolo da superare, Inghilterra a parte, è il campo di Manaus, dato in terribili condizioni. «I nostri emissari ci daranno notizie sulle condizioni del campo, ma ancora non hanno potuto farlo, perché sono rimasti bloccati per ore nell’aeroporto di Rio de Janeiro, a causa degli scioperi. In ogni caso, vada come vada, non cambierà niente sul programma iniziale. Anche se un campo in quelle condizioni non era facile prevederlo. Sapevamo che c’era un po’ di erba bruciata, a causa del caldo. Come previsto. La vigilia? È una vigilia serena, lo avevamo detto che questo sarebbe stato un ritiro anomalo, ma noi abbiamo la fortuna di trovarci a un passo dal nostro campo di allenamento, dunque evitiamo spostamenti ed eventuali pericoli legati alla sicurezza». Albertini indica anche il proprio favorito per la vittoria nel torneo iridato: «dico Brasile, perché in genere la squadra di casa parte avvantaggiata in manifestazioni come questa. Per quanto riguarda l’Italia adesso entriamo con serenità nel clima e nello spirito del Mondiale. Un po’ di tensione cominciamo a sentirla».
CORRIERE ADRIATICO