20 anni senza Massimo Troisi, l’altro Maradona di Napoli
Giuliana De Sio e Massimo Troisi nella mitica scena di Napoli-Cesena 1-2, da “Scusate il ritardo”
Il 4 giugno del 1994 se ne andava il genio comico, grande tifoso azzurro e amico del Pibe. Memorabile, tra le mille storie che ci ha raccontato al cinema, la scena del letto con la De Sio in “Scusate il ritardo”, ascoltando Napoli-Cesena alla radio…
“Ma come, con tutti i problemi che ci sono a Napoli, voi pensate a Maradona? Allora nuje simme destinati a chiàgnere in eterno, a sta’ sempre male?”. Agli inizi degli anni ’80 – dopo il terremoto – l’affermarsi di nuove contaminazioni musicali, da James Senese a Pino Daniele, le continue sperimentazioni del Teatro popolare di Roberto De Simone – e certamente anche l’arrivo di Diego e i “pugni” di Patrizio Oliva – “affrancarono” di fatto la città dai luoghi comuni che per decenni l’avevano oppressa, umiliata, scocciata. “Napoletano? Ah, emigrante…”. “Ma perché, un napulitano nun po’ viaggià, po’ solo emigrà?”. Una battuta comica e rivoluzionaria allo stesso tempo, il “manifesto” di un movimento culturale e generazionale tradotto dai versi – all’apparenza indecifrabili – di Massimo Troisi, nel suo film d’esordio Ricomincio da tre (1981).
Non ci resta che piangere. Ci eravamo appena ripresi dallo choc per il gesto estremo di Agostino Di Bartolomei ed era passato solo un mese dallo schianto fatale di Ayrton Senna a Imola. Sono trascorsi 20 anni da quel 4 giugno, quando Massimo cadde 41enne in un sonno profondo, sfibrato dalle ultime riprese che aveva voluto girare a tutti i costi, nonostante un cuore già allo stremo, per portare a termine Il Postino di Michael Radford accanto a Philippe Noiret-Pablo Neruda e Maria Grazia Cucinotta. Un capolavoro dei sentimenti, in seguito candidato a 5 nomination (comprese quelle postume di Troisi come migliore attore protagonista e per la migliore sceneggiatura non originale), vincendo l’Oscar per la colonna sonora di Luis Bacalov.
Ma se a Troisi si aprivano le porte del paradiso, al suo amico Maradona stavano per spalancarsi le porte dell’inferno: trovato positivo all’efedrina dopo il secondo match contro la Nigeria, l’argentino dovrà abbandonare Usa ’94 e un Campionato del mondo fin lì strepitoso, aprendo l’ennesimo capitolo, il più lungo e drammatico, della sua odissea.
Scusate il ritardo. Una volta l’attore di San Giorgio a Cremano e il Pibe de Oro si erano ritrovati al San Paolo per una partita di beneficenza. Il comico, capitano e regista della Nazionale Artisti (con il 10 sulle spalle), Dieguito venuto a dare il calcio d’inizio della sfida. Poi la gioia per il primo, sospirato scudetto, il 10 maggio del 1987, la festa con tutte le “star” partenopee, da Lina Sastri a Nino D’Angelo e Mario Merola, l’intervista di Gianni Minà in cui Troisi invitava la gente a divertirsi “ma non dimenticatevi di chiudere l’acqua e il gas prima di uscire, mi raccomando”.
Scusa… Ameri. Il Napoli era diventato ‘na cosa grande, erano lontani i momenti in cui rischiava di perdere in casa col Cesena, come nella celebre scena con Giuliana De Sio sul letto del “professore” di Scusate il ritardo, quando Vincenzo si distrae dal discorso serio di Anna sul senso-non senso del loro rapporto amoroso accendendo la radio e origliando il vantaggio dei romagnoli al San Paolo: “Mannaccia ‘a miseria ‘u Napoli sta pirdend co ‘o Cesena, a Napoli!”, esasperando la suscettibilità della ragazza, fino al pianto. “Che c’è Anna?”. “Che c’è? C’è che il Napoli sta perdendo col Cesena…”. “Vabbuò, nun te preoccupa’, tanto è ‘u primm temp’, po’ ess’ pure che ‘a pareggian’…”.
Fonte: SkySport