Offerte dall’estero per il partente Dzemaili. Anche Milan e Fiorentina alla finestra
Il mondiale. Un mondo, in tutti i sensi. Pure di opportunità, ipotesi e scenari di mercato per ora inimmaginabili. Brasile 2014 il sogno da allungare il più possibile. Poi però il futuro, la disponibilità a valutare tutto, ogni ipotesi, avendo comunque sempre l’Italia come prima scelta, di fatto ormai il suo paese, dove vuole vivere, giocare e cercarsi squadra. L’Italia il centro di gravità dei progetti di Blerim Dzemaili, dei suoi affetti personali, di un calcio che non vorrebbe abbandonare. Dzema l’italiano nato in Macedonia, origini slave e albanesi, passaporto svizzero, cognome che sembra un codisce fiscale e la pronuncia con l’accento sulla penultima “i” che sbagliano praticamente tutti.
CONTRATTO. E’ sul mercato, valutazione sei milioni di euro: uno a gol fatto. Sei reti giocando poco, meno degli altri anni, in un ruolo tatticamente diverso nell’interpretazione, sfidando concorrenza, avversari e i maulmori tipici di chi non riesce ad imporsi. Pur dando sempre tutto. Dzemaili l’8 che un po’ si sente 10 e fatica ad essere 4. Numeri, certo. Che fanno però il calcio. Dzemaili la mezzala che si butta dentro, attacca gli spazi e tira, vede la porta. Segna. Non è un trequartista. E neppure un mediano di rottura. Pochi equilibri, più istinto. Incursore. Caoticamente devastante quando è in giornata. Il suo destro da fuori è terrificante. Diciotto reti in tre anni, centonove le presenze. Arrivò con Walter Mazzarri. Può andar via con Rafa Benitez. Questione di scelte, di idee di calcio differenti, di esigenze e progetti. Reciproci. E pure di un contratto praticamente in scadenza. Giugno 2015 la data frontiera.
APPROCCI. Prima c’è però il mondiale e anche quella è una riga tracciata a terra. Brasile 2014 la vetrina, l’occasione per mettersi in mostra, convincere chi ha un’idea e sta ancora riflettendo. Dzemaili un po’ di quel tesoretto del Napoli sul mercato. Un pezzetto di ricchezza tecnica alla voce “uscite” in bilancio. Dzemaili nella lista partenti del Napoli e in quelle di chi cerca dinamismo, sostanza, un bel po’ di gol nei piedi e ormai che la carta d’identità dice ventotto, anche un po’ di esperienza. Approcci, contatti, sondaggi, spesso per vie alternative a quelle istituzionali. Il mercato di questi tempi nell’anno dei mondiali va così. Sussurri intercettati nelle chiacchierate tra agenti, intermediari e dirigenti che cominciano già a fare sul serio. Dzemaili il nome che può diventare l’obiettivo di tanti. Una soddisfazione per chi ha vivacchiato, e bene, tra panchina e campo. La rivincita del precario.
ESTIMATORI. S’era mosso il Milan, moderatamente interessato, coi modi e i toni di chi si informa, vuol capire, organizzare le intenzioni. Poi è cambiato tutto, e con Pippo Inzaghi in panchina, le strategie sono punto e a capo. Dzemaili ancora nel mirino? Tracce nuove da ritrovare. Le certezze sono altre, e queste garantite dalle cifre sul tavolo. Il Borussia Monchengladbach s’è attivato deciso. Proposta accalorata, risposta però fredda. Domanda e offerta sono abbastanza distanti. E poi Dzemaili vuole restare in Italia. Neppure la presenza in panchina di Lucien Favre, il suo ex allenatore allenatore, lo tenta. La Bundesliga non è il suo campionato. Preferirebbe la Liga. Forse. Ma la voce Siviglia è un soffio nelle tempeste del mercato. Italia, allora. La Fiorentina s’è fermata a un sondaggio, le altre, qualcuna, a qualche telefonata esplorativa, di conoscenza, per farsi un’idea aspettando il mondiale, il tappo di ogni trattativa. Ancor più per chi deve giocarlo. Brasile 2014 un mondo di situazioni. E Dzemaili è lì che gira.
Corriere dello Sport