Di seguito l’intervista rilasciata da Rafael al Corriere dello Sport: “Tornerò più forte di prima. Vincere lo scudetto, e soprattutto vincerlo da protagonista. Mi sento bene, benissimo. Sono felice. E sa perché?“.
Dica, dica.
“Perché ho ricominciato a giocare. A lavorare anche con il pallone: piano piano, ma ho iniziato. Raggiungerò Napoli il 10 luglio, giorno del raduno a Castelvolturno, e sarò pronto per il ritiro“.
Se tutto andrà bene potrà rientrare a fine agosto, per il play off di Champions League.
“L’obiettivo è quello, vediamo. Nel frattempo continuo a fare palestra e corsa, e come dicevo ho anche cominciato a usare il pallone. Movimenti semplici, per ora, ma sento le gambe forti.
Più forti. Ora devo migliorare nella velocità“.
Come ha trascorso questi mesi difficili?
“Il primo è stato duro, sì, ma poi è sparito il dolore ed è andata sempre meglio: Dio è la nostra forza, la fede mi ha aiutato tanto. Mi aiuta sempre. E poi, non ho fatto altro che sudare nel centro sportivo del Santos. Comunque, ora è Napoli la mia casa“.
De Laurentiis sarà contento di saperlo.
“L’ho sentito al telefono e ci ho parlato a lungo anche quando sono venuto in Italia per la finale di Coppa Italia. E poi parlo sempre con Benitez, con il preparatore dei portieri e con i dottori: avverto grande affetto intorno a me“.
Reina la chiama?
“Sì, sempre: mi è stato molto vicino“.
E se Pepe dovesse restare in azzurro cosa accadrebbe?
“Non c’è problema: in generale rispetto tutti, e poi è un vero piacere lavorare con lui. Io sono tranquillo, conosco le mie qualità e mi alleno per giocare“.
Scusi la franchezza: si aspetta di diventare titolare nel suo secondo anno di Napoli?
“Punto a giocare di più, con maggiore continuità. La mia prima stagione è finita dopo 11 partite, dove mi sembra di essere andato sempre molto bene, e ovviamente ritorno con la grandissima voglia di fare di più. Di avere continuità. Tra l’altro, il progetto iniziale prospettatomi era proprio questo: ambientamento il primo anno, giocare il secondo anno. L’infortunio ha complicato tutto, però non mi fermo: devo tornare più forte di prima“.
Libertadores, Recopa Sudamericana, tre volte il titolo Paulista e una coppa del Brasile: mica poco. Le dà fastidio che si accostino al Napoli i nomi di altri portieri?
“No, assolutamente, è la normalità per i grandi club: accadeva anche in Brasile, sono abituato. E tra l’altro non c’è problema: può arrivare chiunque, non mi turberebbe né cambierebbe i miei piani“.
Una stagione da titolare è il suo obiettivo personale: e quello della squadra qual è?
“Punteremo ancora a vincere lo scudetto, a passare quantomeno la fase a gironi di Champions League e magari a bissare la vittoria in Coppa Italia“.
Il suo sogno?
“Vincere lo scudetto, claro“.
Sarà ancora la Juve la squadra da battere?
“E’ la più forte, sì, ma ci sono la Roma, l’Inter, il Milan e anche la Fiorentina: credo che il prossimo campionato sarà molto più combattuto“.
Cosa manca al Napoli per colmare il gap con la Juventus?
“Non lo so, nella nostra squadra c’è già tanta qualità. E poi sono soltanto un calciatore: certe valutazioni spettano all’allenatore e alla società“.
Mettiamola così: cosa si aspetta dal mercato?
“Devo pensare esclusivamente a lavorare e a tornare più forte di prima: non ho altri compiti. Di certo posso dire che dovremo evitare certi errori che hanno condizionato la stagione appena conclusa“.
A proposito di condizionamenti: riesce a risolvaere l’equazione Mondiale-Seleçao-Rafael?
“Mica facile? Sono dispiaciuto di dovermi limitare a guardarlo in tele, questo Mundial: pensavo di avere delle chance e di potermi meritare la convocazione come terzo portiere. Ci credevo sul serio. Peccato“.
Magari il prossimo lo giocherà con Jorginho, uomo sospeso tra la Nazionale italiana e quella brasiliana.
“Credo che abbia già fatto la sua scelta e che giocherà con l’Italia. La sua carriera s’è sviluppata tutta in Italia, mentre in Brasile è poco conosciuto perché è andato via da ragazzino. Spero che lo convochino molto presto, lo merita: ha tanta qualità“.
Henrique l’ha sentito? Tiferà per lui da brasiliano e da collega del Napoli.
“Sì, certo: era felice, felicissimo. Felipao lo conosce sin dai tempi del Palmeiras, sono convinto che vivrà un’esperienza stupenda“.
Andrà a vedere qualche partita dei suoi compagni del Brasile?
“Non avrò il tempo di andare allo stadio, devo continuare il programma di recupero: ogni giorno sarò impegnato al centro del Santos dalle 8 alle 12.30 e dalle 15 alle 18. Non mi fermo. Non devo. Non voglio farlo“.
Lei prima ha definito Napoli la sua nuova casa: ha saputo delle dichiarazioni, a suo discutibile modo ironiche, del nuovo presidente del San Paolo in merito alla storia dei soldi della camorra e dell’interesse, subito smentito dal club azzurro, nei confronti di Ganso?
“Sì, e mi sono dispiaciuto: è stata davvero una battuta molto infelice“.
A lei chiedono mai di Napoli e del Napoli?
“Sì, certo: sono stato intervistato da due, tre trasmissioni televisive, e ogni volta ho ripetuto sempre le stesse cose: che si vive benissimo. Che la città e la gente sono spettacolari e che ho la fortuna di giocare in un grandissimo club“.