IPPICA – Domenica all’ippodromo di Merano: Gran Corsa Siepi d’Italia e Grande Steeple di Roma
Corsa antesignana del moderno ostacolismo, si disputa domenica a Maia la 125ª edizione del Grande Steeple-Chase di Roma, emigrato a Merano dopo la chiusura della pista a ostacoli delle Capannelle. Nello stesso pomeriggio, la Gran Corsa Siepi d’Italia premia il miglior siepista di questa prima parte di stagione. Due corse ben riuscite, otto partenti ciascuna e internazionalità, un incrocio di trame fra bandiere diverse che Maia sa sempre garantire. Il resto della giornata (complessivamente sette prove, quattro in ostacoli e tre in piano per Gr e amazzoni) fa da elegante cornice ai due motivi principali, in particolare il Premio Val Casies nel quale gli steepler di 4 anni affilano le armi in vista del Vanoni.
Come sempre, l’ippodromo apre alle ore 12 con la possibilità di pranzare. Al parco giochi in funzione la giostra, alle ore 14 arriva anche il pony tanto amato dai bambini per piccole passeggiate in sella. Ingresso euro 3 (euro 2 i ridotti – possessori di carte turistiche e pensionati; entrata gratis per i minorenni).
Grande Steeple-Chase di Roma – Memorial Meandri (gruppo 3 – 5.000 metri – 30.000 euro)
È datata 1854 la prima edizione del Grande Steeple-Chase di Roma, considerata la prima corsa a ostacoli ufficiale in territorio italiano. Un vero e proprio concentrato di storia e storie che hanno percorso tre secoli, e che ora approdano a Merano dopo la chiusura della pista a ostacoli delle Capannelle. In quel lontano 30 marzo 1854, ai Prati Fiscali, vinse il visconte di Saint Roman, attaché dell’ambasciata francese a Roma, in sella a Pandolfo. E quando ancora Roma era papalina venne il giorno in cui la corsa fu vinta da un
un cavallo del principe Doria Pamphilj, i cui colori erano bianco, rosso e verde, e folla gridava “viva l’Italia”. Il Papa, per tutta risposta, sospese le corse. Fra i tanti protagonisti in sella ci piace nominare Alessandro Argenton che colse il suo primo successo nel Grande Steeple di Roma nel 1957, il terzo nel 1991 e dunque a 34 anni (!) di distanza; nel mezzo l’affermazione nel 1962, mentre nel 1972 sarebbe stato medaglia d’argento alle Olimpiadi di Monaco nell’individuale. E, spulciando fra le memorie, salta fuori pure che a Maia il Grande Steeple di Roma è già stato disputato, nel 1976, quando gli impianti della capitale erano sottoposti a lavori.
Ciò non toglie che quello di domenica sarà un nuovo scenario per la gloriosa corsa, e sarà inedito pure il tracciato, un percorso sui 5.000 metri in cross con diversi salti dello steeple studiato appositamente per abbinare spettacolo e tecnica.
Il pronostico se lo dividono due pezzi da novanta, Dar Said e St Petersbourg, con il quale si rinnova il “classicissimo” duello delle fruste Romano-Fuhrmann. Il primo è una macchina da risultato, lo scorso settembre fra l’altro ha guadagnato il posto d’onore del Gran Premio Merano Forst. St Petersbourg questa corsa l’ha già vinta due volte, nel 2010 e 2011 quando vestiva giubbe italiane (e la seconda volta proprio in coppia con Fuhrmann). Ora rappresenta la scuderia ceka Haris, così come di passaporto ceko (ma di animo tedesco) è la Stall Grimminger di Arman che se arriva a tiro nel finale ha uno sprint pericoloso; e ceko è pure Carcassone che però sarà outsider. Oltre a Dar Said, le spalle di Favero portano anche il resto della truppa italiana: il più quotato è il compagno di scuderia Nils, mentre Kamikaze de Teille e Stig sulla carta devono sperare in qualche debacle altrui.
6ª Gran Corsa Siepi d’Italia (gruppo 1 – 4.000 metri – 60.000 euro)
Forse in onore al nome, qui la concorrenza straniera (sempre dall’Est) si limita a Luminator che non è un fenomeno ma meglio non sottovalutarlo. Tornano a incrociarsi le strade di Sol Invictus e Tout Le Mond (ancora Romano-Fuhrmann, e pure Favero-Contu), finiti in quest’ordine nel Pirelli ma ora la distanza si allunga a 4 chilometri e c’è margine per invertire i fattori. Intrigante il duo della scuderia Vama, Perdono neoacquisto ma usato sicuro e Parigny direttamente dal tempio di Auteuil. Vede Maia per la prima volta alla pari del compagno di allenamento Le Temujin, anche lui dai trascorsi (ma meno nobili) in Francia. Chiudono il cerchio due mine vaganti: Salar Fircroft pupillo di Ilaria Saggiomo per i colori di Giorgio Guglielmi e Beyond carta di Eros Ostanel. Ambedue hanno già dimostrato di valere la categoria.
Fra le altre corse, il Val Casies meriterebbe la copertina se non fosse per i due Gp. Rikat (Contu, colori Siba) cerca di colmare il gap con Il Superstite (Favero, giubba Magog), ma pure sul compagno di colori di quest’ultimo, Barcelona, saranno puntati tanti binocoli. L’orizzonte è quello, prestigioso, del Vanoni di fine giugno.
Ufficio Stampa Merano Galoppo