Vargas, Behrami ed altri: un tesoretto da reinvestire sul mercato
C’è già un gruzzoletto, ovviamente. Lì, da parte, sostanzioso il giusto. Da spendere. Poi c’è tutto il resto. Figurine da scambiare o monetizzare. Soldi, comunque. Un tesoretto di diverse forme e soprattutto nomi. Una lista di giocatori in uscita. Completa: nome, cognome e valutazione. Per la destinazione, si attende. Anzi, si lavora. Ipotesi, quindi. Primi contatti; qualche bozza di trattativa. Di affari chiusi niente ancora. C’è il mondiale e tutto sembra andare più lento. La chiamano strategia di attesa. E’ così per chi deve comprare e pure per chi vende. Aspettare può rivelarsi un affare. Niente ansie allora. La vetrina è allestita e la merce più che cara è di buona qualità. Il mondiale farà il prezzo giusto. Vargas, in Brasile, può esplodere. Può tornare ad essere un crac. Il Cile è tra le nazionali che può stupire, e quello ch’era arrivato col nomignolo di Turboman è il suo bomber. La valutazione è ancora tutta da fare. Impossibile sbilanciarsi adesso, saranno i gol che faranno l’asta. Qualcuno in fila già c’è, ed ha provato ad anticipare le mosse. Niente da fare, il Napoli non vende. Per ora. Se ne parlerà dopo i mondiali. Vargas è un salvadanaio. Talentuoso, ancora giovane e costantemente in crescita. A Valencia, da gennaio, ha segnato cinque reti e fatto quattro assist. Un po’ di gol in Brasile, farebbero schizzare sù il cartellino. Più che una plusvalenza in bilancio, Vargas può diventare denaro cash da rimettere sul mercato. Niente saldi, solo soldi. Il mercato degli addii è già in qualche caso un sacrificio tecnico. Non può esserlo anche economico. Valon Behrami è il mediano ch’era il guerriero del San Paolo. Inamovibile. Poi qualcosa è cambiato. Succede. Acciacchi, scelte tecniche, tattiche e un po’ anche di vita. L’Inter di Mazzarri s’è già mossa. E le posizioni con Behrami sono vicine, anche di casa. Lui abita a Lugano. E Appiano Gentile è a soli trenta chilometri. La distanza, tanta per ora, è solo sul prezzo: per il Napoli costa una decina di milioni. L’Inter a quei soldi non ci arriva, non vorrebbe arrivarci. Ci si potrà trovare per strada. Behrami ceduto. Forse. Probabilmente. A certe cifre. Solo a quelle. Un po’ più alte che per tutti gli altri in uscita. Dzemaili il jolly da dieci gol stagionali nei piedi. Scadenza contratto 2015. Un anno, insomma. E qualche proposta arrivata. La Germania sarebbe una soluzione. Il Borussia M’bach s’è fatto avanti. Però non lo intriga. Pure se lì c’è Lucien Favre, già suo allenatore a Zurigo. Il Milan, invece, è una voce che fa l’eco da giorni, e che però, per adesso, resta solo un sussurro aspettando i nuovi piani e le strategie rossonere. Indiscrezioni, rumors, scenari. Il mercato rimbalza qua e là come palloni. Pandev tecnicamente perfetto per la Fiorentina. Sicuro. Già a gennaio ci fu una chiacchierata. Ingaggio e cartellino sono però ancora troppo alti. E allora anche Pandev si guarda intorno, altrove. E valuta. Maggio alla Lazio un altro discorso appena appena accennato. L’Atalanta riscatterà l’altra metà di Cigarini. Il Torino può prendersi mezzo El Kaddouri. Armero resta una matassa da sbrogliare: altri quattro milioni all’Udinese per chiudere i conti e poi cercargli una squadra. Che lo voglia. Che paghi il giusto. Come per Britos. E’ la somma che fa il totale del tesoretto.
Corriere dello Sport