Cellino cede il Cagliari agli americani: che Dio li benedica
Un pre-accordo con una cordata americana segna la svolta per la storia rossoblù. Lo stadio è il tema cruciale. 22 anni e 37 esoneri dopo il patron dei sardi sta per lasciare la Serie A: “Sono felicissimo. Ora saranno loro a lottare con la burocrazia”
22 anni e 37 esoneri dopo, Massimo Cellino sta per lasciare il Cagliari e la Serie A. Nella notte di Miami un pre-accordo con una cordata americana segna la svolta per la storia rossoblù. Decisiva l’offerta messa sul tavolo da Luca Silvestrone, mediatore dell’operazione e rappresentante di almeno tre fondi di investimento con sedi in diversi paesi degli Stati Uniti: una cifra che si aggira tra i 70 e gli 80 milioni di euro con una decina pronti da versare all’atto delle firme, per l’acquisto del club, dei terreni di Elmas e del centro sportivo di Assemini.
Operazione legata alla questione stadio – A Cellino – che si è detto soddisfatto della proposta – rimarrebbe la sede storica di Viale la Playa e un sassolino da togliersi definitivamente: lo stadio Sant’Elia. Certo, perchè è su questo che si gioca la partita: l’operazione è infatti strettamente subordinata alla questione stadio. Senza stadio aperto almeno a 16mila persone per la prossima stagione, non si vende e salta tutto. Ne sono già a conoscenza gli americani che hanno messo in prima fila Dan Meis, celebre architetto, che dopo il nuovo stadio della Roma sta progettando quello del Cagliari, e che probabilmente sarà in Italia insieme a Silvestrone venerdì per incontrare il sindaco Zedda e dare il via all’operazione vera e propria, sia per l’attuale Sant’Elia che per il nuovo stadio.
Ingresso graduale – I tempi per il passaggio di consegne non saranno brevi, non ci sarà una rivoluzione totale in società ma un lento processo di crescita, come il modello Roma, in qualche modo legata al fondo americano in questione. Per quanto riguarda la parte tecnica si ripartirà da un nuovo allenatore, un profilo giovane ma con un’immagine forte, e verrà fatto un mercato in linea con l’obiettivo primario del club: riportare entusiasmo tra i tifosi (da troppo tempo le vere vittime) e in tutta la Sardegna: la mission dell’AmeriCagliari è appena cominciata.
Le parole di Cellino – “Sono felicissimo. Dio li benedica, ora saranno loro a lottare con la burocrazia – ha commentato Cellino a fine incontro – spero che facciano fare a loro ciò che non hanno fatto fare a me. Abbiamo raggiunto un accordo e abbiamo abbozzato una lettera di intenti che prevede il loro ingresso nella società a scaglioni”. Cellino vende oltre al Cagliari, anche il centro sportivo di Assemini, i terreni di Elmas (dove sarebbe dovuto sorgere lo stadio privato) ma non la sede del club. “E’ un mio ricordo personale – ha concluso Cellino, presidente del Cagliari dal 1992 – la darò in affitto tranne l’ ultimo piano, dove terrò gli uffici della mia società”.
Fonte: SkySport