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Addio comproprietà, da luglio stop a nuovi affari a metà

La determinazione di Giancarlo Abete stavolta ha prevalso sull’ostruzionismo di Claudio Lotito che chiedeva un rinvio di almeno un altro anno. Invece il presidente federale ha insistito e ha ottenuto il voto maggioritario del consiglio con la sola opposizione della Lega di serie A e quella di Lega Pro.
La novità Alla riapertura del mercato non sarà possibile attivare nuove compartecipazioni. Ovviamente quelle in essere saranno garantite. Ci sono rilevanti problemi riguardanti i bilanci da tutelare, a cominciare dagli ammortamenti per i contratti pluriennali dei calciatori. Ora come ora sono circa 300 i professionisti tesserati con questo status nelle varie categorie. E non va dimenticato che circa un mese fa i presidenti di Serie A avevano rifiutato l’idea di archiviare subito le tanto care comproprietà. Ora il blitz federale non concede alternative. Ai primi di giugno è nell’aria una nuova assemblea in via Rosellini per dibattere sull’assegnazione dei diritti tv ed è scontato che l’argomento compartecipazioni tornerà d’attualità. Ma senza speranze di clamorosi cambi in corsa. Ormai la strada è segnata e prevede nuove forme di liberalizzazione che permetteranno ai nostri club di adeguarsi alle logiche internazionali del mercato. La comproprietà è da sempre una nostra prerogativa che nessun altro Paese ha mai adottato. In compenso all’estero è molto diffusa la prassi del prestito pluriennale con obbligo di riscatto. Una formula light che permette ai piccoli club d’investire sui giovani senza arrivare al vincolo della comproprietà. E ieri il consiglio federale ha autorizzato l’adozione di quest’istituto anche nei nostri campionati, accettando proprio una richiesta della Lega di A. E’ l’innovazione più significativa in una serie di facilitazioni sul mercato invocate dagli stessi club. Ad esempio sarà possibile riscattare i giocatori anche al di fuori delle date di mercato. E va ricordato che già la scorsa estate la Figc aveva accettato di ammorbidire il peso delle fideiussioni nei trasferimenti nazionali e soprattutto aveva autorizzato l’introduzione dei bonus o dei pagamenti con rate quinquennale. Tutte queste mosse sono il frutto di un paziente lavoro di mediazione con le società, determinate nel chiedere un’armonizzazione con le regole dei mercati internazionali. Anche per questo ieri il presidente Abete ha chiesto la stessa apertura nel comprendere quanto le comproprietà siano ormai anacronistiche. In quest’ottica non vanno mai dimenticati i problemi fiscali che si trascinano da anni su questo tema. Così l’auspicio è che questa riforma importante aiuti il sistema a ritrovare la competitività perduta.
Esempi In questi giorni di mercato già effervescente tengono banco le vicende di Ciro Immobile (a metà tra Juve e Toro) e Juan Cuadrado (tra Fiorentina e Udinese). Tecnicamente per entrambi sarebbe possibile un rinnovo, visto che c’è ancora la finestra del secondo anno. Ma la logica dice che le quattro società vogliono chiudere al più presto questi legami.

La Gazzetta dello Sport

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