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Koulibaly al Napoli è fatta, adesso assalto ad Agger

La mano insiste continuamente nello zainetto che porta sulle spalle e che nasconde al suo interno un dizionario italiano-francese. Kalidou Koulibaly, 23 anni a giugno, non dovrà però prenderlo quasi mai: perché una volta arrivato a Castelvolturno si trova dinnanzi a Rafa Benitez che lo accoglie sorridente chiedendogli in quale lingua preferiva parlare: «I speak English», gli ha risposto il senegalese che però è nato e cresciuto inFrancia. Per Rafa è musica per le sue orecchie. Il poliglotta di Madrid attende che il gigante di 1,95 cm completi le visite mediche (e le superi in maniera impressionante) per riceverlo a pranzo nella struttura che sorge nel quartier generale di Castelvolturno. «Vedi, devi guardare questi filmati durante le vacanze», gli dice Rafa consegnandogli i dvd con tutte le partite del Napoli. Un bel malloppo che Koulibaly non riesce neppure a inserire nel famoso zainetto strapieno di ogni cosa. «I movimenti che facevi al Genk vanno bene… ma io voglio che tu faccia questo tipo di lavoro in campo». E via alla danza di bicchieri e forchette che Benitez ha agitato sul tavolo per mostrare come vuole che Koulibaly si muova nello scacchiere difensivo azzurro la prossima stagione. La tavola imbandita si trasforma così in un campetto di subbuteo dove Albiol ha le dimensioni di un cucchiaio e il gigante Saint-Dié-des-Vosges in una bottiglietta d’acqua. I vari camerieri che si alternano nel pranzo frugale ( lo stesso Rafa si è limitato a un po’ di pasta al pomodoro e una ricca insalata mista) scrutano qualche frase. «Anche in attacco, nei calci piazzati, dovrai essere determinante», spiega ancora Benitez al suo nuovo difensore. È il primo colpo di un mercato che ne annuncia almeno altri quattro. Il ds Bigon ha giocato nettamente in anticipo chiudendo l’affare con il club belga 15 giorni fa. Sette milioni il prezzo del cartellino e contratto da cinque anni da 900 mila euro a stagione. De Laurentiis raggiunge Benitez e il suo primo colpo dell’estate verso le 14, in tempo utile per fare la sua conoscenza e salutarlo in francese. Nonostante la stazza, è apparso piuttosto timido. «Felice? Certo, tantissimo», ha quasi brontolato all’arrivo a Capodichino in mattinata. Il gruppetto ha poi mostrato il centro di Castelvolturno al franco- senegalese: il patron ha consigliato al 23enne di alloggiare proprio nell’hotel che sorge nel quartier generale azzurro, come d’altronde in molti hanno fatto quest’anno. Bigon e De Laurentiis si affidano anche un po’ alla scaramanzia: la strepitosa campagna acquisti della scorsa estate iniziò facendo compere proprio da queste parti d’Europa. Dodici mesi fa a Eindhoven, più o meno 50 chilometri di distanza da Genk: un anno fa il primo colpo fu Dries Mertens, una delle rivelazioni della serie A. Difficile che Koulibaly sia considerato quello che di volta in volta Rafone ha definito prima «pezzo da novanta» o «carne di prima qualità». Koulibaly magari è un ottimo elemento su cui lavorare e concentrare i propri sforzi ma non proprio un difensore già pronto per la serie A. Benitez non molla altre piste: quelle che portano ad Agger e Vermaelen, per esempio. Intanto con De Laurentiis e Bigon, una volta congedato Koulibaly, c’è stato un altro summit di mercato: fioccano le offerte pe rBritos e Maggio. Ma ad andare via saranno anche Dzemaili e Behrami.

Il Mattino

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