Quando Rafa Benitez poco dopo il suo arrivo a Napoli decise di stilare una lista di giocatori da consegnare a Bigon, giocatori internazionali su cui puntare per affiancarlo nel proposito di plasmare una squadra valida ed in grado di competere a più livelli, su un nome non volle transigere, quello di Josè Maria Callejon … Alta era evidentemente la considerazione del tecnico azzurro nei confronti di questo giocatore andaluso che non sufficienti occasioni aveva avuto per mettersi in evidenza durante la sua avventura nel Real Madrid. E se un tecnico esperto e sagace come lo spagnolo si espone in modo così netto ed esplicito, è chiaro che un motivo c’è…che si dica poi quel che si crede, anche se a volte sarebbe meglio attendere prima di esprimere giudizi … visto che tutti coloro che avevano storto il naso, aspramente criticando l’ arrivo a Napoli di Josè Callejon, Albiol … e persino di Higuain considerandoli gli “scarti dei merengues”, hanno dovuto rimangiarsi, loro malgrado, tutte le sciocche sentenze proferite … Eh sì, perché se dovessimo assegnare dei voti ai protagonisti in maglia azzurra di questa stagione indubbiamente quelli alti andrebbero a tutti, nessuno escluso,i giocatori fortemente voluti da Benitez durante il mercato estivo ed il più alto in assoluto spetterebbe di diritto al versatile numero 7 partenopeo.“ 20 gol farà Callejon durante l’ arco della stagione” aggiungeva con tono perentorio don Rafè durante il ritiro di Dimaro, suscitando l’ ilarità degli scettici, secondo cui quei numeri potevano andar bene per il Lotto, o di coloro per i quali Callejon rappresentava uno scioglilingua e poco altro …tutti oggi bruscamente smentiti dai fatti e spiazzati dalla perspicacia del profetico coach del Napoli, compiaciuto quest’ ultimo dell’ ottima risposta dei suoi pupilli ed in particolar modo soddisfatto dalle prestazioni e dalle realizzazioni di colui sul quale egli aveva all’inizio maggiormente scommesso. Josè Maria Callejon dunque, è lui il cavallo vincente, il giocatore eclettico ed affidabile più impiegato da Benitez, evidenziatosi non solo per sue doti tecniche ed atletiche, la sua prolificità (19 gol finora in stagione) e il suo altruismo in campo, ma anche per la sua personalità pacata, la serietà, l’ umiltà … l’ onestà, basti pensare che nella sua scelta di rispondere lo scorso luglio alla chiamata del Napoli, pesa anche la volontà di non arrecare un torto ai tifosi del suo amato Real decidendo di indossare i colori dell’ altra squadra di Madrid, l’ “odiato” Athletico. Non si è mai però pentito Calletì di aver accettato il Napoli, d’ altra parte un po’ di Spagna l’ha ritrovata anche sotto il Vesuvio, grazie al calore della gente, la passione dei tifosi, il clima mediterraneo e i suoi colleghi connazionali che integrandosi perfettamente e nello spogliatoio azzurro, e nella città delle Sirene ci stanno rammentando che le affinità e la comunanza tra il nostro popolo e quello iberico sono assai numerose, di certo più consistenti di quelle individuabili tra la terra di Partenope e la parte centro – settentrionale dello Stivale. E chissà, potrebbe essere anche questa sensazione di sentirsi a casa che induce il sontuoso numero 7 ad operare in campo in modo generoso ed irreprensibile, lavorando per la squadra anche attraverso la preziosa partecipazione alla fase difensiva e intervenendo in buona parte delle azioni offensive degli azzurri, così com’è avvenuto nell’ ultima partita di Campionato contro la Samp vinta 5-2 dal Napoli, in cui l’uomo ovunque ha sfoggiato una delle sue regali prestazioni … prestazione coronata dal gol realizzato al 32’,omaggio alla sua figlioletta India venuta al mondo poche ore avanti.
Tilde Schiavone