BOLOGNA – Prima un pugno di Monzon, poi la spallata di Rocchi. Nella giornata in cui il Catania centra la sua unica vittoria stagionale esterna, gli Etnei portano con loro all’inferno anche il Bologna. La squadra di Ballardini recrimina: con sè stessa prima e sulle decisioni arbitrali, fatali, poi. Lo spettacolo sul campo è mediocre. Nel primo tempo, il Bologna ha il vantaggio iniziale di avere un uomo in più in mezzo. Vantaggio che non si vede mai, perchè il centrocampo felsineo o fraseggia orizzontalmente o verticalmente porta troppo palla. La manovra è sostenuta dagli esterni che tuttavia, non è una novità, difettano di calibratura nei cross.
Il Catania disegna buone manovre di avvicinamento a Curci, frutto di migliore cifra tecnica: ma evapora dalle parti del gol. Eppure l’ospite va in vantaggio. Kone sgambetta Castro al limite dell’area, Monzon calcia forte in diagonale, su una barriera che si sbriciola da sola, Garics si stacca, si mette di traverso, fa tutto quello che non si deve fare in barriera, la palla passa in mezzo alle sue gambe, Curci non può nulla. E’ il 21′. Il Bologna, senza idee, avanza aspettando un episodio positivo. Attacca. E Peruzzi commette un’imperdonabile leggerezza facendosi ammonire due volte sul suo lato. Il Catania in dieci, si vota alla difesa a oltranza ma chiude con ordine. Ballardini gioca la carta Cristaldo, ma l’argentino – che pure dà un pizzico di verve in più a un reparto assente – non risponde alle attese. Anzi, a fine tempo, riceve casualmente un pallone rimpallato a due metri dalla porta e, con Frison a terra, in scivolata scarica un bolide a porta vuota sul palo.
E’ l’autolesionismo di una squadra che avanza in trance, senza un leader in campo per qualità e idee. E la cosa si ripete nella seconda parte di gara. Prova ne sia al 3′, quando Garics tira a colpo sicuro, a conclusione di un batti e ribatti. La palla sarebbe destinata in rete, ma è Kone, col corpo, a deviare sul fondo. Cose mai viste. L’area del Catania è una piazza nell’ora di punta, Frison si erge a protagonista: devia sulla traversa un bolide di Ibson, subentrato a Khrin, e lo fa dopo aver tolto con il piede dalla porta un troppo timido tentativo di Bianchi, a un metro dal successo. Con il Catania tutto a difesa del vantaggio e il Bologna che assalta senza uno straccio di idea, in un silenzio che è un mix di sgomento e di incredulità, arriva quasi casuale il pareggio. Lo realizza Morleo, con un bolide dal limite dell’area che si infila in diagonale. Imprendibile. Succede a un quarto d’ora dalla fine, lo stadio si rianima e il Bologna ci prova.
Ci pensa allora Rocchi a mettere la pietra tombale sul match, non prima di aver ignorato una deviazione pallavolistica di Izco su una girata a centro area di Acquafresca destinata al bersaglio. Le amnesia del fischietto internazionale sono su due fronti: per esempio cambia metro su Antonsson che travolge «alla Peruzzi» Barrientos ma non viene ammonito. Per esempio fischia punizione per fallo di Lazaros al limite dell’area, quando forse il greco atterra Leto già in area. Ma Rocchi si supera quando, sull’1 a 1 Rinaudo rovina addosso a Morleo che sposta sulla trequarti. Tutti aspettano il fischio dell’arbitro, qualcuno persino invoca il secondo cartellino giallo per il mediano etneo. Per Rocchi invece l’intervento di Rinaudo è regolare, e così Bergessio riceve, in dubbia posizione, entra in area e in diagonale infila un pallone in rete. Vano, con la testa altrove l’assalto finale di un Bologna che paga, alla fine, una somma enorme di errori. Di mercato, di strategia societaria prima ancora che di gestione tecnica. Per il Catania, potrebbe apparire la vittoria di Pirro. Ma Pellegrino è coerente con sè stesso: voleva lasciare la A con dignità. Così è stato.
BOLOGNA-CATANIA 1-2 (0-1)
BOLOGNA: Curci 5 – Sorensen 6 (dal 36′ Cristaldo 5), Natali 5.5, Antonsson 5 – Garics 5, Friberg 5, Khrin 6,5 (46′ Ibson 5), Christodoulopoulos 5, Morleo 6.5 – Kone 5 – Bianchi 5 (62′ Acquafresca 5). All. Ballardini
CATANIA: Frison 7 – Peruzzi 4, Gyomber 6, Rolin 6, Monzon 6.5 – Izco 7, Rinaudo 6, Barrientos 6 – Leto 6 (76′ Bellusci 6), Bergessio 6.5, Castro 6.5 (76′ Biraghi 6). All. Pellegrino.
ARBITRO: Rocchi 4 di Firenze
RETI: 21′ Monzon, 79′ Morleo, 84′ Bergessio
NOTE: Ammoniti: Bianchi, Kone, Rinaudo, Christodoulopoulos, Frison. Espulso per doppia ammonizione Peruzzi. Espulso dalla panchina del Bologna Paponi. Recupero: 3′ e 5′.
Fonte: Repubblica