A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Giovanni Esposito, padre di Ciro, il tifoso napoletano ferito: “C’è stata una gara di solidarietà nei confronti di Ciro perché la gente è indignata per quanto accaduto. Chi butta bombe contro bambini e donne è un terrorista e anziché andare a cercare i responsabili, si incolpa mio figlio. Lo Stato si è fatto vivo sì, solo per arrestare mio figlio. Nessuno ha chiesto informazioni sullo stato di salute di Ciro.
I ragazzi che erano con Ciro, prima dopo e durante lo sparo hanno raccontato tutto alla polizia ma non si capisce perché le loro testimonianze non siano prese in considerazione.
Per fortuna adesso possiamo stare accanto a Ciro, era assurdo non poterlo vedere. Non riesce a parlare perché è intubato, ma scherzando gli ho chiesto se voleva vedere Maradona e lui mi ha fatto col capo un cenno. Per ora non può parlare, non abbiamo ancora avuto il piacere di ascoltare la sua voce”.
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