A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Fulvio Falanga, presidente Club Napoli Pisa: “Voglio fare chiarezza perché chi era presente, deve parlare. Dopo lo sparo io ero lì ed ho assistito a tutto. Ciro era a terra, in attesa che arrivasse l’ambulanza che tardava. Noi dei club che raggiungevamo lo stadio con i pullman, siamo usciti a Roma est e poi da lì, siamo stati scortati fino a quel parcheggio. Chi arrivava in aiuto, invece, doveva parcheggiare in un altro posto. Noi eravamo scortati solo da due auto, una davanti e una dietro ed abbiamo attraversato tutta la città in questo modo. A Tor di Quinto noi ed altri pullman siamo stati bloccati proprio da questo episodio. La polizia era poca e non era in grado di scortare così tante persone per cui chi arrivava a Tor di Quinto, doveva arrivare a piedi allo stadio Olimpico ed eravamo quindi facili prede di delinquenti, tifosi o qualsiasi persona. Abbiamo sentito gli spari, abbiamo visto gli scontri tra tifosi napoletani e poliziotti. Poi, dalla nube, ho visto uscire un tifoso del Napoli che correndo verso la polizia chiedeva aiuto perché “uno di noi stava morendo”. Il responsabile della polizia ha chiamato l’ambulanza che è arrivata in netto ritardo. Questo è assurdo e mi assumo tutta la responsabilità di quello che dico perché tutti devono sapere la verità. C’è stata una pessima organizzazione del servizio d’ordine.
La cosa più triste è che i pullman dei club erano incolonnati e una volta che l’ambulanza portò Ciro all’ospedale, le forze dell’ordine ci hanno obbligato a scendere a piedi e raggiungere lo stadio a piedi, senza scorta in mezzo a tanta gente e non tifosi del Napoli. Noi eravamo col cuore in gola, impauriti, perché soli tra persone e macchine che circolavano liberamente. Alla luce di ciò che era successo poco prima a Ciro, è stato assurdo farci arrivare da soli allo stadio, senza nemmeno un poliziotto”.