Pierpaolo Marino: “Hamsik, l’unica bandiera del Napoli. Attenzione alla Fiorentina, la finale è ancora da giocare”
A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Pierpaolo Marino, direttore generale dell’Atalanta
“Chissà se valgono più gli allenatori italiani o quelli stranieri. Ancelotti appartiene alla scuola italiana ed ha dato una bella lezione a Guardiola. Quando si hanno in rosa top player, la cosa più importante è metterli in condizione di esprimersi al meglio. Non bisogna ingabbiare i calciatori in modo che le qualità vengano ridotte.
Coppa Italia? Non sarò all’Olimpico perché sono anche scaramantico. Immagino che la finale sarà bella da vedere perché Montella e Benitez danno libero sfogo ad un calcio offensivo. La Fiorentina è limitata dal punto di vista della rosa, mancherà di alcuni elementi e l’assenza di Cuadrado peserà molto. Però, il gioco che pratica Montella è molto produttivo ed è per questo che il Napoli dovrà fare attenzione. Le assenze potrebbero far credere che il Napoli sia favorito, ma è una partita ancora tutta da giocare.
I punti conquistati dal Napoli sono tantissimi, ma questo campionato è stato atipico. La Roma e la Juventus, le super grandi, non hanno quasi mai fallito, mentre il Napoli ha pagato le partite contro le medio-piccole. Se ad inizio stagione a Benitez gli avessero detto che avrebbe conquisto tutti questi punti, si sarebbe aspettato di finire primo o secondo.
Sono legato ad Hamsik che è forse l’unica bandiera rimasta a Napoli dopo la rifondazione. Mi farebbe piacere che rimanesse in azzurro perché può fare ancora la differenza, ma il Napoli pondera bene le sue scelte. Quando incontro Marek mi dice che il periodo negativo è dovuto all’infortunio e alla ricaduta che lo hanno mandato indietro. Non mi ha mai detto di avere altri problemi. Potrebbe andare all’Inter, nel calcio tutto è possibile, ma spero che resti nel Napoli.
Colantuono lascerà l’Atalanta solo se arriverà una grandissima squadra. Se così fosse, non potremmo opporci anche perché Stefano se lo merita. Al momento la grande squadra non c’è”.
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