Dani Alves: “Ho mangiato la banana senza pensare alle conseguenze”
“In Spagna c’è molto razzismo verso gli stranieri. Si vendono come un paese tra i primi del mondo, ma in alcune cose sono molto indietro. La Fifa dovrebbe prestare molta attenzione a queste cose”. Il laterale del Barcellona, Dani Alves, ha parlato alla brasiliana Radio Globo del problema del razzismo che ha la società spagnola, dopo il suo gesto spontaneo in campo al Madrigal, durante Villarreal-Barcellona. Quando un tifoso della squadra di casa gli ha lanciato una banana, lui l’ha raccolta, sbucciata e mangiata. “La mia reazione è stata puramente spontanea. E’ stata incredibile, un’azione che ho fatto senza pensare alle conseguenze. Ho parlato di cose simili con i miei amici, però, pensandoci bene dovremmo iniziare una campagna. Il mondo è andato avanti e dobbiamo andare avanti con lui. E’ un tipo di mentalità che proprio non va bene. Che si tratti di calcio o della vita di tutti i giorni, dobbiamo muoverci e stare al passo con i tempi”.
TIFOSO IDENTIFICATO — Il brasiliano ha ben chiaro in mente quello che farebbe con il tifoso che ha lanciato la banana, e che è già stato identificato dal Villarreal e non potrà piu’ entrare allo stadio. “Se potessi, metterei una fotografia del tifoso su internet, in modo che si senta umiliato per quello che ha fatto. Cosi’ non potrebbe piu’ mostrare il suo volto in qualsiasi stadio”, ha sottolineato Alves, secondo il quale c’è più razzismo e intolleranza nei paesi europei, come la Spagna, che c’è in Sudamerica. “Quello che si sente è sorprendente, data la quantità di gioia che i giocatori stranieri hanno portato al calcio europeo”.
PREGIUDIZIO — Il pregiudizio è più forte nei confronti delle persone di colore. “Cose come queste non dovrebbe accadere naturalmente, perché coloro che portano luminosità al loro calcio, sono gli stranieri”, ha aggiunto il brasiliano ha comunque, sottolineato, che quando certi gesti sono diretti verso di lui cerca di non farci caso. “Cose come questa vanno avanti da un po’, ma l’attacco arriva solo se il destinatario di tali insulti si sente offeso”. Il messaggio finale di Alves, visto il fantastico supporto arrivato dalle stelle del calcio in tutto il mondo, con molti dei migliori giocatori che hanno postato immagini di se stessi con una banana, con l’hashtag su twitter “siamo tutti scimmie”, è un incoraggiamento all’educazione, per aiutare le persone a cambiare le loro grette opinioni. “Dobbiamo agire su cose come questa. Dobbiamo aprire le loro menti, cercare di aiutarli a capire che siamo tutti uguali. Non ci sono colori e razze. All’interno, abbiamo tutti il sangue dello stesso colore”.
Gazzetta.it
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