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IL PERSONAGGIO – Gokhan Inler, il ruggito del felino

Inter – Napoli…In altri tempi un classico!Una di quelle partite attese per mesi ma che oramai, a questo punto della stagione in cui ogni cosa è manifestamente definita, ha il mesto aspetto di chi al Campionato ha poco ormai da dire e meno ancora da dare se non delle risposte che hanno più il colore di vecchie ruggini invece che di speranze ed agonismi…E così sullo sfondo dei dissapori incrociati tra presidenti e allenatori si consuma il poco esaltante spettacolo di San Siro il cui risultato di 0-0 appare più che eloquente e che alla fine, per “buona sorte” degli addetti ai lavori, si conclude col suspense per la botta al piede presa da Higuain, argomento più interessante dell’ esame della gara stessa, ma che per nostra fortuna si risolve in un grande spavento e poco altro. Si esaurisce così anche il quart’ultimo capitolo di una storia il cui finale è noto, capitolo che insieme alle consuete deficienze nell’organizzazione del gioco di cui si è sovente discusso nel corso di questa stagione, evidenzia un aspetto positivo: la bella prova di uno tra i giocatori azzurri più unanimemente contestati, il centrocampista Gokhan Inler. Sarà stata la responsabilità per la fascia da capitano ereditata da un Marek Hamsik relegato per l’ occasione in panchina … sarà stata la voglia di replicare coi fatti a chi lo ha sempre, e a priori, messo in discussione facendogli incessantemente pesare, centesimo per centesimo, quei 18 milioni di euro versati a suo tempo dalla società azzurra nelle casse dell’ Udinese, o magari la necessità di giocarsi una delle ultime carte valide per mettersi in evidenza a soli due mesi dall’apertura della sessione estiva di un calciomercato che presumibilmente lo vedrà sbarcare altrove…fatto sta che nell’incolore e soporifera serata milanese in cui i vari Mertens, Callejon, Higuain solitamente efficienti ma nella circostanza non pervenuti, i pochi sprazzi degni di nota e le uniche apprezzabili intuizioni hanno avuto la targa elvetica. Prova intensa e valida dunque per il Re Leone in quel centrocampo che talvolta lo ha visto ectoplasma ma in cui a Milano brilla e convince supportando l’azione con diligenza e rapidità, pressando e vincendo più di un contrasto, creando suggerimenti per i compagni e inventandosi le poche occasioni in cui il Napoli ha fatto tremare il portiere avversario; se non riesce a coronare una serata che lo ha visto protagonista in positivo, in barba ai suoi indefessi detrattori…e perché no? Anche al suo compagno di reparto Jorginho, che al Meazza svolge il ruolo di semplice comparsa, è  solo colpa (o merito… dipende sai punti di vista..) di un impietoso palo.  “Ogni volta do il massimo cercando sempre di migliorarmi, mi piace molto giocare con l’ intensità richiesta da Rafa Benitez” Dichiarerà con l’ abituale umiltà il numero 88 azzurro a fine gara sottintendendo il proposito di rientrare nei progetti futuri del tecnico spagnolo  e coltivando dunque l’ idea di continuare a difendere i colori azzurri. E’ vero che il rendimento di Inler a Napoli è stato discontinuo e al di sotto delle aspettative ma è altrettanto vero che in molte delle circostanze in cui è stato chiamato a svolgere i compiti che più gli si addicono (è un buon mediano non un regista) è salito in cattedra esibendo le sue qualità migliori: il gran tiro dalla distanza è senza dubbio tra le peculiarità dello svizzero e in varie occasioni ha sfoggiato questa sua abilità…Come dimenticare i suoi eurogol contro Milan, Villareal o Chelsea! “La testa è alla finale di Coppa Italia” esclamerà infine Gokhan nel dopo partita di San Siro…e chissà che il leone non tiri fuori gli artigli imprimendo il suo marchio sull’ agognato trofeo salvastagione.

Tilde Schiavone

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